Maria Vittoria Viviani al servizio a Solarino
(Foto di www.salvobarbagallo.it)
La 23enne lodigiana ha vinto in Sicilia il suo primo torneo Itf
Diritto e rovescio, servizio e tanta testa. Maria Vittoria Viviani è attualmente al numero 960 della classifica mondiale WTA, sei posizioni più in alto rispetto alla scorsa settimana: il vero balzo lo farà però il prossimo 14 novembre, quando entreranno i punti ottenuti nella “TopSpin Energy Cup”, il torneo ITF da 15.000 dollari di montepremi vinto domenica a Solarino (Siracusa) in finale contro la svedese Cabaj Awad, a sancire il primo trionfo in una competizione del circuito ITF delle “grandi” per la tennista lodigiana.
Viviani secondo i primi calcoli dovrebbe salire fino alle porte delle prime 800 giocatrici del mondo, una posizione che dovrebbe permetterle di entrare senza problemi in ogni tabellone principale dei 15.000 dollari e un altro traguardo importante in un 2022 che l’ha vista entrare per la prima volta nelle migliori mille giocatrici mondiali nel ranking guidato dalla polacca Iga Swiatek, vincitrice di Roland Garros e US Open.
L’ascesa in classifica corrisponde ovviamente a una stagione decisamente importante per risultati, soprattutto nella seconda parte. A livello internazionale, se la “perla” ovviamente è la vittoria di Solarino, nel secondo semestre del 2022 sono arrivati anche la semifinale nel torneo ITF da 15.000 dollari di Don Benito (Spagna) sul sintetico outdoor e i risultati ottenuti nel ciclo di competizioni disputate a Monastir (Tunisia) sul cemento tra agosto e ottobre, con due volte i quarti di finale, sempre in tabelloni da 15.000 dollari di montepremi. Nei tornei Open del circuito italiano la tennista ha invece centrato la vittoria a Calenzano (Firenze) e Poggibonsi (Siena) e raggiunto la finale a Santo Stefano Belbo (Cuneo) e Cattolica (Rimini).
La spinta in più sul piano tecnico è arrivata dal colpo di inizio gioco: «Ho migliorato tanto il servizio, è un colpo che mi ha portato tanti punti nella settimana di Solarino», spiega la 23enne lodigiana, arrivata nelle prime 100 al mondo a livello Junior (numero 79 nel 2017) e ora di stanza a Bibbiena (Arezzo), dove si è spostata di recente (da Marina di Carrara) per seguire il coach Claudio Grassi. Il salto di qualità però è stato soprattutto mentale: «Sono più decisa e in fiducia: l’anno scorso a quest’ora sicuramente non avrei mai avuto la freddezza per vincere un titolo così». Merito di due anni di lavoro con Ilaria Lauria, mental coach che la segue dalla ripresa delle competizioni dopo la pandemia e che le ha permesso di “sbloccarsi”: «Il 2019 era stata la mia stagione migliore, poi so
no arrivati tanti problemi sul piano personale e tutto ciò si è ripercosso sul campo, ho fatto tanta fatica a riprendere – racconta -. È stato un lavoro a lungo termine che sta dando ora i suoi frutti: l’obiettivo è sempre giocare senza rigidità inutili e soprattutto senza pensare al punteggio o al risultato finale ma un punto alla volta».